Una raccolta di testi di predicazione per ricordare il bene che don Sirio ha seminato con la parola e con l'esempio. L’affetto che il popolo di Dio gli ha dimostrato nella malattia e nella morte è stato più eloquente di ogni panegirico. Molte persone, soprattutto tra quelle allergiche alle sacristie, hanno attestato il loro cordoglio e la loro ammirazione. Questa non riguardava l’indiscutibile facondia del compianto, ma sgorgava dai cuori, perché don Sirio aveva saputo additare loro quel volto di Dio a cui l’uomo anela.

Sono state selezionate quarantadue riflessioni, privilegiando quelle dell’ultimo periodo, che rappresentano una sorta di lascito testamentario, soprattutto laddove tra le righe si intuisce la coscienza del fatale “ospite”.

Era il contributo che don Sirio sperava di offrire a tutta la diocesi e non solo ai fedeli che frequentavano il Santuario del Nevegal.